Un percorso in bicicletta di bassa difficoltà, ideale anche per i principianti, intorno alle colline che circondano Salsomaggiore Terme e Tabiano Terme.
Un giro ad anello di 35 km, su strada asfaltata, attraverso alcuni dei luoghi simbolo del territorio salsese.
Punto di partenza è la città termale di Salsomaggiore; se arrivate in auto consigliamo il parcheggio gratuito in Viale del Lavoro.
Salsomaggiore Terme è nota per le acque dalle proprietà benefiche, che attorno alla metà del XIX secolo portarono la cittadina alla fondazione del suo primo stabilimento termale. Da non perdere lo stabilimento Termale Berzieri, Il Palazzo dei Congressi ex Grand Hotel des Thermes e Parco Mazzini, oltre la Stazione Ferroviaria e la Corte Civica Tommasini.
Salendo in sella alla bicicletta, si imbocca Viale Marconi e si comincia a salire verso Tabiano, che dista da Salsomaggiore pochi chilometri.
Qui è d’obbligo una fermata sulla cima del colle, per ammirare il panorama e, con una piccola deviazione, meritano una visita il castello e il piccolo borgo medievale.
Di grande interesse anche l’Antico Borgo di Tabiano Castello dove oggi è possibile alloggiare e visitare il monumentale Castello eretto in epoca medievale dai potenti marchesi Pallavicino per il controllo della Via Francigena e dei pozzi di sale della zona.
Usciti da Tabiano, proseguendo in direzione Fidenza in leggera discesa, si incontra in località Cabriolo la pieve romanica dedicata a San Tommaso Becket - l’Arcivescovo di Canterbury che apparteneva all’Ordine religioso dei Cavalieri Templari - sorta nel XII secolo lungo la Via Francigena, la celebre via di pellegrinaggio che fin dai tempi antichi conduce i viandanti dall'Europa occidentale fino a Roma.
Dalla strada comunale per Banzola, appena passato il centro di Pieve di Cusignano, si stacca sulla destra un'impegnativa salita tra campi e vigneti che porta alla località di Montemanulo, dove, da almeno duecentocinquant'anni, sorge un oratorio; da tempo ancor più lontano vi si ricorda la devozione per la Madonna.
L'attuale struttura della Pieve rivela, se pur velata sotto i ripetuti rifacimenti, la pianta originale, che si articola in tre navate, concluse da volti in cotto, ornati di cornici, ribassati e poggianti su grossi pilastri, otto dei quali riportati all'originale freschezza di linee con la completa asportazione delle pareti settecentesche che ne occultavano le forme. Il restauro ha riportato in luce le colonne tonde composte di pietre spaccate di fiume, sormontate da capitelli ricostruiti durante il restauro, in cotto.
La località di San Vittore dista 5,86 chilometri dal medesimo comune di Salsomaggiore Terme di cui essa fa parte. Dal centro di Salsomaggiore si percorre Via Milano in direzione Contignaco e dopo circa 4 km si svolta in Via Fornacchia.
La chiesa, dedicata a San Vittore, custodisce al suo interno una pala dell’altare maggiore raffigurante la Madonna col Bambino e San Vittore dipinta nel 1731 dal pittore fidentino Giovanni Battista Tagliasacchi, e una pregevole statua lignea di San Giuseppe risalente al XVIII secolo.
La chiesta è stato costruita ex-novo tra il 1955 e il 1957 su disegno dell’architetto Giuseppe Botti dopo il crollo dell’antica chiesa nel 1949, di cui rimane in piedi e completamente isolato soltanto il campanile. Il nuovo progetto venne sviluppato su linee architettoniche ispirate ad una austera semplicità, con richiami al romanico che si conformano al campanile.
Percorrendo la provinciale verso Pellegrino, a 5 km dal centro di Salsomaggiore si trova la pieve di San Giovanni Battista, un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato nella piccola frazione di Contignaco. Edificata in stile romanico nel XII secolo, nel XIV secolo venne fortificata per resistere agli assalti; tra il 1781 e 1789 fu infine completamente trasformata secondo i canoni del gusto barocco.
Partendo da Piazza del Popolo in contro a Salsomaggiore prendi Via Dante, svoltando a sinistra e percorri Via Milano. Prosegui in Via Patrioti e dopo circa 3 km svolti a destra seguendo le indicazioni per il Casetllo.
Costruito intorno al XI secolo da Adalberto Pallavicino, pare che la torre principale, alta oltre 30 metri e ancora oggi ben conservata, risalga all’anno 1030. Il Castello fu feudo dei Pallavicino fino al 1315, quando fu conquistato dalla famiglia degli Aldighieri di Parma per poter controllare alcune saline del territorio.
Gli Aldighieri di Parma (detti in seguito “di Contignaco”) lo tennero fino al 1537. Successivamente l’antico castello mutò più volte padrone e fu più volte ricostruito.
Il castello è circondato da splendidi esemplari di querce, cedri, cipressi e di allori. In particolare vi è una maestosa quercia ultrasecolare, con un tronco di oltre due metri di diametro, posta all’ingresso dell’antico castello. Oggi il maniero è sede di una azienda agricola che produce vino.
É tempo infine di ritornare verso Salsomaggiore; lungo il tragitto consigliamo una sosta per la degustazione di Bargnolino, il liquore tipico ottenuto dalle bacche di prugnolo selvatico, annoverato tra i Prodotti De.CO locali.