Il Fungo di Borgotaro IGP cresce nei boschi di Borgo Val di Taro e Albareto in provincia di Parma, e in quelli di Pontremoli, nella provincia toscana di Massa-Carrara.
Il suo nome in realtà non identifica una sola specie di funghi, bensì quattro: il Boletus aestivalis (o fungo rosso), il Boletus pinicola (o moro), il Boletus aereus (magnan) e il Boletus edulis, da tutti conosciuto come porcino.
In natura nascono spontaneamente nei boschi formati da alcune specie di alberi: da un lato latifoglie quali il faggio, il castagno, il cerro ed altre specie quercine, il carpino, il pioppo tremolo e il nocciolo; dall’altro conifere come l’abete bianco e rosso, il pino nero e silvestre e l’abete di Douglas.
I funghi di Borgotaro entrarono in commercio già nel XVII secolo, come testimonia la “Istoria di Borgo Val di Taro" del canonico Alberto Clemente Cassio; oggi Borgotaro porta avanti la tradizione del fungo anche attraverso una sagra dedicata, la Fiera del Fungo di Borgotaro.
In cucina
Essiccati, surgelati o sott’olio, i funghi si prestano a moltissime interpretazioni, tutte gustose.
Nella tradizione locale troviamo funghi trifolati, sughi a base di funghi per condire primi piatti, oppure ancora funghi crudi nelle insalate e come condimento per secondi piatti.