Il fiume Enza, che segna il confine tra il territorio di Parma e quello di Reggio Emilia, forma una valle ricca di borghi antichi, ampie foraggere e boschi.
Per esplorarla si può programmare un itinerario in uno o più giorni, seguendo uno dei cammini più suggestivi dell’Emilia-Romagna, il Sentiero dei Ducati, che ritraccia l’antico confine tra il Ducato Estense e il Ducato di Parma.
Il nuovo percorso escursionistico, ideato e coordinato dal Club Alpino Italiano di Reggio Emilia in collaborazione con le sezioni CAI di Fivizzano e Sarzana, segue in buona parte il tracciato originale del 1993, discostandosene però in alcune tratte per motivi legati alla sua effettiva attuale percorribilità oppure per migliorane la fruibilità. In particolare rispetto al percorso originale è stata aggiunta una nuova tappa, quella iniziale, che collega la città di Reggio (ben servita da mezzi pubblici) a Quattro Castella, attraversando il suggestivo paesaggio dell’alta pianura reggiana, tra vigneti e coltivi.
E’ segnalato dai volontari del CAI che in molti tratti hanno anche provveduto ad apporre apposita simbologia (corona turrita con sigla “SD” o semplice sigla “SD”) in aggiunta ai classici segnavia bianchi e rossi.
12 tappe, ben 201 km, oltre 7400 metri di salita e circa altrettanto di discesa, dai poco più 50 m di quota della città di Reggio Emilia agli oltre 1200 m del Passo del Lagastrello. Di queste tappe, 7 si trovano in territorio Emiliano (da Reggio Emilia a Rigoso, in Provincia di Parma). Il Sentiero dei Ducati permette di compiere un viaggio nel paesaggio della Riserva MaB Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano, attraverso luoghi ricchi di storia e scenografici paesaggi naturali ancora poco conosciuti: dai castelli Matildici arroccati sulle dolci colline reggiane, fino ai passi dell’alto Appennino.
Tutti i tracciati cartografici delle tappe sono disponibili in dettaglio sul sito ufficiale dove si trovano anche tutte le tracce gps.
In alcune località sono presenti alcuni Bed & Breakfast o agriturismi che possono ospitare il viandante per il pernottamento: consultare la mappa interattiva del sito per individuarli. Si raccomanda di prenotare sempre in anticipo.
E’ la “nuova” prima tappa del Sentiero dei Ducati, che parte da Reggio Emilia con la possibilità di arrivare alla partenza in treno. Il percorso è nella prima parte in pianura, tra città e campagna, toccando alcuni monumenti che risalgono al Ducato estense di Modena e Reggio, per poi salire sulle belle colline reggiane che si affacciano sulla Pianura Padana.
La prima tappa inizia nel centro cittadino di Reggio Emilia, dai Musei Civici, da dove parte anche il Sentiero Spallanzani. Attraversata piazza Martiri del 7 luglio, si prosegue per via Crispi fino a piazza Cesare Battisti, o “Piazza del Monte”: da qui si prende via Emilia Santo Stefano per arrivare in Piazza Gioberti, con il suo caratteristico obelisco. Si imbocca sulla sinistra corso Garibaldi per arrivare a Piazza Roversi. Da qui si prosegue verso il suggestivo viale Umberto I fino al ponte di San Pellegrino sul torrente Crostolo. Superato il ponte si prende a sinistra la “Passeggiata del Crostolo". Il percorso principale prosegue verso sud lungo il torrente Crostolo. Superato il ponticello ci si avvicina alla zona collinare, attraversando la campagna. Da qui si raggiunge via Valentini (sentiero Cai 646A) che a sinistra inizia a salire verso la collina della Mucciatella, dove sorge la chiesa che domina la valle del Crostolo. Sempre seguendo il crinale, con un suggestivo percorso, si arriva in prossimità di una stradina che porta all’abitato di Ca' Nuova da dove si scende in breve, sul sentiero Cai 642G, a Salvarano, nella valle del torrente Modolena. Si inizia a salire fino all’Eremo di San Michele, dove è stato collocato il misterioso sasso del rio Bercemme. Si sale ancora fino alla località del Cerro. Da qui inizia uno splendido percorso tra vigneti, uliveti e filari di cipressi che porta ai margini del parco provinciale di Roncolo. Lo si attraversa fino a raggiungere il Monte Biliano: ad un quadrivio si prosegue verso ovest per poi raggiungere in salita il Monte Airone (sentiero Cai 642F). Poco prima di arrivare su una strada asfaltata si inizia a scendere a destra (sentiero Cai 642D), con una magnifica visuale sul castello di Bianello. Finita la discesa, si raggiungono le prime case di Quattro Castella. Si percorre via Veneto e superato un gruppo di case in sasso si raggiunge via don Gherardini per poi prendere a destra via Pasteur che porta alla chiesa di Sant’Antonio Martire, termine della tappa.
Lasciato l'abitato di Quattro Castella (162 m) nei pressi della Chiesa Parrocchiale posta alle pendici dei famosi quattro colli Matildici, si imbocca la strada bianca che sale al Castello di Bianello. In località Corte degli Ulivi si giunge dapprima al colle di Monte Lucio, poi sul monte Zane per poi scendere con un tratto ripido (fare molta attenzione in caso di fango) nella stretta valle della Moja che si intercetta nei pressi di un fontanino e dei resti di una vecchia cava di argilla, orami trasformati in calanchi, ricchi di fossili marini. Si sale fino a raggiungere il borgo di Caverzana (400 m) per proseguire fino alla suggestiva chiesetta della Madonna della Battaglia, per poi scendere fino ad un comodo guado sul torrente Modolena (270 m) e poi risalire per sentiero al suggestivo borgo abbandonato di Reverbera (340 m). Si sale a destra per mulattiera lungo la dorsale del Monte Covra proseguendo fino a quando la carrareccia diventa asfaltata ed in breve conduce alla località Pietre di Grassano, proprio nei pressi di una trattoria e B&B (510 m). Si scende quindi al caratteristico borgo di Grassano Basso (400 m) e nello stretto solco vallivo scavato dal Rio Vico tra le rupi sormontate dai castelli di Rossena e Canossa. Superata località Riverzana ove agriturismo (406 m) si raggiunge infine il Castello di Canossa (600 m) con spettacolare vista a Sud sull’Appennino reggiano e parmense, a Ovest sulla valle dell’Enza, il Castello di Rossena e la sua torre, a Nord sulla pianura padana e ad Est sulla selvaggia zona collinare del torrente Campola.
Lasciandosi alle spalle il Castello di Canossa, lo sguardo è subito attratto dagli impressionanti calanchi. Attraversata, con cautela, la strada provinciale, si sale all'ampia spianata prativa del monte Tesa da cui è possibile scorgere, verso nord, la chiostra alpina. Scendendo il versante opposto, il SD si sovrappone al SM (Sentiero Matilde) per un km circa. Ripreso il tracciato del SD, si giunge al borgo di Vercallo e quindi a Barazzone (Osteria). Con lungo attraversamento in costa, si scende nei pressi della suggestiva e antica Chiesa di Pianzo, per raggiungere poi il borgo di Trinità, dove si prosegue per il Monte Cavaliere. Rimanendo in quota, si sale sul Monte Staffola, meta della tappa, per poi dirigere verso il luogo prescelto per il pernottamento.
Ci si ricongiunge al SD nei pressi del Monte Staffola o nelle sue vicinanze, per proseguire il cammino fino all'abitato di Borzano (con una pregevole Chiesa, una bella casa-torre e il "volto di pietra”) e raggiungere il suggestivo borgo di Crognolo. Si abbandona il borgo e si percorre in discesa una comoda stradina che conduce al famoso Mulino di Chichino ancora recentemente in attività dimostrativa. Attraversato il ponte sul Torrente Tassobbio, il sentiero tende sempre più a inerpicarsi fino a sbucare nei pressi di Crovara, luogo che racchiude storia (Chiesa di S. Giorgio, ruderi della Rocca), e attualità (Ostello La Rupe di San Giorgio). Riprendendo il cammino, ci si immette presto nel cuore più naturalistico della tappa, le boscose valli del rio Tassaro e del torrente Riolco (ZSC Rio Tassaro), con la singolare e misteriosa pietra del Monte Lulseto, antico luogo di culto legato alla venerazione delle rocce. Si prosegue poi tra un susseguirsi di borghi, ognuno con caratteristiche proprie: Legoreccio (con la Corte dei Da Palude e il monumento a ricordo dell'eccidio del 1944), Pineto (altra Corte dei Da Palude e casa-torre) e Spigone (stretti viottoli tra arcate in pietra e Locanda del Rebecco). Quindi si riprende in quota costante la traversata per poi iniziare la discesa e raggiungere, attraversando antichi terrazzamenti oggetto di un recente progetto di recupero, Vetto, dove ci si potrà rilassare per affrontare, rigenerati, le tappe successive.
Lasciato l'abitato di Vetto, si affronta subito una breve salita, seguita da un bel tratto di bosco a mezza costa che conduce agli abitati Sole di Sopra e di Sotto, scendendo poi al torrente Lonza; oltre il ponte, si prende a sinistra la strada sterrata e si percorre la valle passando accanto al mulino Gli Oppi (da tempo in totale abbandono); si prosegue poi in salita per i borghi Gottano di Sotto e di Sopra (quest'ultimo assai più interessante), fino a giungere al curioso sito Beata Vergine delle Formiche, oltre il quale ci si immette sul lungo sentiero, parallelo alla strada asfaltata e in quota pressoché costante, fino a Cereggio, altro tipico grazioso borgo. Oltrepassato Cereggio si prosegue per un breve tratto fino ad un bivio sulla destra che conduce al borgo di Taviano, attraversato il quale si prosegue per l'abitato di Camporella e, a tratti ancora su strada asfaltata, al successivo borgo di Montedello, fino a giungere a Castagneto, meta di tappa.
Lasciato il paese di Castagneto si percorre un tratto di strada asfaltata per circa 800 m e si va ad imboccare sulla sinistra il SD, subito in leggera salita. Si prosegue per lievi saliscendi, fino a superare il borgo di Lugolo. Si prosegue fino alla quota 821 m per poi scendere a dx e, superata una costruzione in pietra, giungere al complesso dell'ex Mulino Adani e quindi a Ponte Andrella (m 650). Dal ponte subito dopo si riprende a sin. il SD ed in salita si raggiunge la frazione di Fornolo (m 810). Si riprende per circa 2 km, sino ad arrivare ad una sorta di sella (m 1000), nei pressi di un edificio rurale con rustiche poesie scritte sui muri. Fatta attenzione a diversi bivi, tenendo la dx e seguendo i segni del SD, si arriva in discesa al caratteristico borgo di Succiso Superiore (m 970). Si prosegue poi per circa 1 ora, in un ambiente molto suggestivo tra prati, boschi e affioramenti rocciosi sino ad arrivare alla strada che scende dal Passo della Scalucchia; qui si prende a dx su asfalto fino a Succiso Nuovo (m 1000) meta della nostra tappa, alle pendici dell'Alpe di Succiso.
Si lascia Succiso Nuovo dal punto tappa posto presso l’agriturismo “Valle dei Cavalieri” scendendo su strada asfaltata per circa km 1 fino ad un tornante (m 930) da cui parte il sentiero. Subito si presenta il guado sul torrente Liocca, varcato il quale il percorso continua con tornante e in leggera salita (m 980) per poi scendere al più facile guado del Rio Scuro. Si raggiunge quindi la strada provinciale, la si percorre per circa m 500 per riprendere il sentiero sulla dx entrando a Miscoso (m 915) presso la chiesa. Si attraversa il paese e di fronte al bar ristorante “La Montanara” si ritrova il sentiero e lo si percorre sulla panoramica Costa Magnano fino ai dossi della Costalta (m 1172) ai piedi del monte Fugacciaro. Si lascia sulla sinistra il 657B e si prosegue dritti sul SD fino ai pascoli del Lagastrello. Si varca il Rio Canalaccio, si sale fino ad incrociare il sentiero 659 e lo si segue a dx, si scende e si varca il Rio Garzoli raggiungendo una maestà ottocentesca e alfine si giunge al lago Paduli. Arrivati alla diga (m 1160) la si percorre fino al lato opposto poi all’incrocio si prende a sx, in direzione del passo del Lagastrello e dopo circa m 100 si prende a dx il sentiero 703C che sale al Lago Squincio (m 1240), proseguendo in leggera discesa sul 703 si raggiunge il paese di Rigoso.
Deviazione:
Da Rigoso (PR) è possibile abbandonare il Sentiero dei Ducati e fare rientro a Reggio Emilia percorrendo a ritroso le circa 7 tappe della Via dei Linari oppure, assai più velocemente, raggiungendo Parma con mezzi pubblici delle autolinee TEP e poi in treno Reggio. In bicicletta facile ma lungo rientro per strade asfaltate fino a Quattro Castella (62 km) o Reggio (84 km).