Comune del medio Appennino reggiano, Vetto vanta una felice posizione, su balcone naturale sulla sponda destra del fiume Enza, praticamente equidistante da Reggio Emilia e Parma. L’alto valore paesaggistico del territorio, ricco di storia e di natura, ha fatto sì che diventasse una Riserva dell’uomo e della Biosfera riconosciuta dall’Unesco.
Le prime notizie storiche risalgono al Medioevo, quando qui dominava la famiglia Da Palù, fedelissima ai famosi Canossa, ma una radicata tradizione locale insiste sulle origini romane, fondata su studi di carattere toponomastico. L’insediamento è suddiviso nelle tre zone contigue de “il borgo”, “cà boccio”, “il castello”, in cui si trovano edifici di pregio storico fra cui: Chiesa di San Lorenzo, restaurata a metà del 1600 ma di origine romanica, e l’Osteria del Turo, una massiccia Casa a torre del ’600.
Vale la pena di fare un giro tra i borghi di Vetto, tra la vallate di Enza, Tassaro e Tassobbio con i piccoli paesi e gli edifici storici... senza dimenticare di fermarsi in una delle trattorie tipiche dove si possono gustare i migliori piatti tradizionali.
Attorno a Vetto esistono innumerevoli sentieri per camminare nella natura godendosi il paesaggio. Le vallate del Tassaro e del Tassobbio, verdissime, incorniciano i paesi e sono diventate luogo ideale per passeggiate tranquille. Il tracciato del Sentiero dei Ducati, percorso di trekking molto conosciuto in Emilia, passa proprio da qui.
La Festa della Castagna è un appuntamento fisso dell’ultima domenica di ottobre: si gustano ricette di stagione e c’è la fiera con i prodotti agricoli e le merci più varie.
Le sue frazioni hanno conservato caratteristiche architettoniche ed ambientali del passato, introvabili ormai in gran parte dell’Appennino. Sono ben conservati i piccoli borghi medievali di Crovara, Spigone, Pineto e Gottano, oltre a Legoreccio, antica capitale feudale dei nobili Da Palù. L’architettura storica è sopravvissuta ai secoli e si incontrano edifici molto antichi, in pietra, con volte, portali lavorati e torri.
In ogni frazione si può trovare una locanda o un ristorante dove gustare i piatti tipici della tradizione: tortelli, erbazzone, salumi e dolci cucinati seguendo le ricette di famiglia.