A metà strada tra Reggio Emilia e Parma, il Castello di Montecchio Emilia domina il centro storico del paese.
Il bellissimo edificio sorge su un luogo abitato fin dall'epoca romana e barbarica, ma la sua prima struttura fortificata risale al XII secolo. Le prime mura sorgono su un sepolcreto, lungo la valle del fiume Enza.
La sua posizione strategica permette alla Rocca di fungere da postazione militare e simbolo di potere.
Nel corso dei secoli, il Castello di Montecchio passa dalle mani dell'arcivescovo di Parma e dei suoi alleati, i Vicedomini, alle mani di importanti famiglie come i Visconti. Nel XV secolo il paese cade sotto il dominio estense; nel 1562 Don Alfonso d'Este ottiene il titolo di Marchesato per il paese e il Castello diventa residenza nobiliare. Gli Estensi governano Montecchio Emilia fino all'Unità d'Italia nel 1861.
Dalla fine del XVIII secolo fino al 1960 il Castello è utilizzato come carcere.
Oggi ospita la Biblioteca Comunale, il percorso storico-turistico, oltre a mostre ed eventi culturali.
Sito archeologico
Intorno al perimetro del Castello era collocato il fossato, coperto nel 1649 per ordine del principe Luigi d'Este.
Davanti all'ingresso possiamo ancora vedere parte dell'antica struttura del ponte levatoio, in particolare della torre pontaia, riportata alla luce dopo il parziale ripristino dell'area frontale del fossato.
Di grande impatto l’antica area rinvenuta sotto la pavimentazione dei sotterranei del Castello: durante gli scavi della fine degli anni novanta, gli archeologi hanno trovato un sepolcreto carolingio contenente tombe databili dall'inizio dell'VIII al X secolo, prima della costruzione del Castello. Il Cimitero fu probabilmente esteso ad altre zone della città. Gli archeologi sostengono si tratti di un cimitero già completamente cristiano perché non sono stati ritrovati corredi funerari all'interno delle tombe. Nei pressi del cimitero è visibile una grande fornace utilizzata per produrre la calce utilizzata nella costruzione della prima torre.
Un’antica porta collocata nel cortile centrale ci porta nell'altra area del sito archeologico, dove sotto il piano terra del mastio è stato rinvenuto un mulino a trazione animale, mulino utilizzato probabilmente fino al XVI secolo per produrre farina. Nei pressi del mulino troviamo il bastione costruito dall'architetto Accorsino da Fano nel 1454 a protezione della rocca. Sotto il bastione si nota il vano per il cannone e al di sotto alcune tombe, facenti parte del cimitero, dette “a cappuccina”.