È situato nell’alta Val Trebbia, sull'Appennino ligure lungo la strada statale 45 ed a circa 60 km da Genova, il che lo rende il comune emiliano più vicino alla regione Liguria e insieme a Zerba, confina con il Piemonte. Si trova al centro di una zona detta “Appennino delle 4 province”, dove le montagne di Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia confinano.
Il territorio comunale, compreso tra la Val Trebbia e la Val Boreca si caratterizza per una maggiore autonomia culturale rispetto ai territori dell’Appennino piacentino.
Distando infatti solo 5 km dal confine con la Liguria, Ottone ne ha condiviso tradizione e storia, come provano la lunga dominazione della famiglia Doria sul borgo e le facciate dipinte di chiese e palazzi che si trovano un po’ dovunque, lungo il tragitto verso Genova.
Il periodo migliore per visitare Ottone è l’estate, quando il borgo e le sue numerose frazioni si animano di turisti, grazie alla possibilità di balneazione, all’aria salubre che si respira nel paesaggio incontaminato ed alle tante iniziative organizzate dalle associazioni locali.
La Chiesa di S. Bartolomeo vanta origini antichissime: fondata come cella monastica al tempo di S Colombano, conserva un bel campanile romanico. Situata nei pressi del cimitero in una posizione che domina la vallata, conserva un fascino senza tempo.
Meritano una visita la Chiesa di S. Marziano, in perfetto stile barocchetto genovese (XVIII secolo), e l’ottocentesco Oratorio di S. Rocco, che impressiona il turista con la sua maestosa cupola, la più grande dell’intera Diocesi di Piacenza-Bobbio, che conserva suppellettili ed arredi liturgici provenienti dalle chiese del territorio e da privati, databili tra il XIV e il XX secolo. Tra i pezzi di maggiore interesse, i paramenti con gli stemmi dei Doria e la campana bronzea di San Bartolomeo, forgiata nel 1355. Il Castello Malaspina (di proprietà privata) è ubicato nel punto più alto del borgo e porta questo nome in memoria dei primi signori di Ottone. Fu sede della famiglia Doria fino al 1797.
Non si può uscire da Ottone senza prima aver visto lo storico Mulino dei Principi Doria. Oggi di proprietà privata ma ancora funzionante con la classica doppia ruota per la macinazione di cereali e castagne, è noto per la produzione dei biscotti canestrelli.
Trattorie e ristoranti offrono una cucina tipicamente ligure e di montagna, dai menu molto vari e ricchi di specialità: gnocchi di patate al pesto, pansotti alla ricotta con noci, tortelli alla farina di castagne con porcini, cavoli ripieni, cima genovese, polenta con selvaggina, costine di cinghiale risotto al tartufo e naturalmente focaccia al formaggio.
La zona intorno a Ottone è ricca di sentieri per il trekking e vede come tappe irrinunciabili le escursioni verso il Monte Dego (1427 m), il Monte Alfeo (1651 s.l.m.) e il Passo di Cariseto (1077), dove è possibile ammirare i resti del Castello che ospitò Federico Barbarossa
Oltre alla Festa dei Fiori (metà Luglio), il 24 agosto, e nei giorni successivi, Ottone celebra la ricorrenza del Santo patrono Bartolomeo con bancarelle, giochi per bambini e tante iniziative. Altri eventi di grande richiamo sono la festa della Madonna della Salute (settembre) e l’Appennino Festival, dove il borgo di Ottone è diventata ormai una meta fissa.
Non molto distante c’è il borgo di Bobbio, tra i più belli d’Italia e celebre per l’importanza del suo monastero. Per chi desidera invece fare un tuffo nella storia circondato dal paesaggio incontaminato e ricco di animali selvatici (volpi, lupi, cinghiali, scoiattoli e vipere), in Val Boreca ci sono paesi come Tartago, Zerba, Vesimo, Artana che possono vantare nei rispettivi toponimi le tracce del passaggio di Annibale, durante la famosa battaglia del Trebbia (218 A.C.).
Lungo il percorso diretto a Genova, val la pena fare una piccola deviazione nel paese di Fontanigorda (16 km), dove si trova una bellissima foresta di castagni e faggi meglio nota come Bosco delle Fate; perfetta per un pic nic estivo e meravigliosa da ammirare in autunno, in occasione del Foliage.