Inaugurato ad ottobre 2021, il nuovissimo Museo permanente per l'esposizione della Vasca Votiva e dei reperti ritrovati di Noceto rivela la storia della Vasca Votiva di Noceto (PR), eccezionale monumento della civiltà terramaricola dell’età del bronzo, che ha modificato le attuali conoscenze sul periodo storico.
La cultura terramaricola è considerata una delle più significative civiltà dell'Europa preistorica.
Fra il XVI e il XII secolo a.C., i grandi villaggi “terramare” erano delimitati da palizzate lignee, terrapieni e fossati, entro i quali le abitazioni erano disposte in allineamenti regolari, nei pressi di corsi d’acqua.
Le capanne, monofamiliari, erano costruite su impalcati simili a palafitte innalzate su terreni asciutti.
La vasca lignea era originariamente ubicata al margine della “terramara” di Noceto, che fu distrutta nel XIX secolo e di essa resta solo la forma del terrazzo su cui si trovava, tagliato da un fossato a monte e limitato a valle da un corso d’acqua.
La vasca, che era sempre piena d’acqua, rivela un’accurata progettazione, approfondite nozioni di ingegneria, geotecnica e silvicoltura, grandi capacità organizzative ed un ingente investimento di lavoro e risorse.
Per la sua realizzazione fu scavata una cavità di 20 x 14 metri e profonda oltre 4, entro la quale fu costruita la vasca, ampia 12 x 7 m.
Probabilmente aveva una funzione rituale, infatti al suo interno sono stati ritrovati oggetti accuratamente deposti, come gli oltre 100 vasi, vasetti miniaturistici, figurine di animali e manufatti in legno.
La vasca di Noceto rappresenta anche uno straordinario archivio per lo studio della vegetazione dell’età del bronzo, poiché in essa sono conservati pollini e macroresti vegetali, che rivelano un paesaggio di pascoli cespugliati e coltivi.