Per osservare da vicino come era costituito un antico villaggio Terramara, risalente al mondo preistorico, si deve raggiungere il Museo della Terramara Santa Rosa di Poviglio (RE).
Qui sono esposti i materiali più significativi per illustrare l'economia e la vita del villaggio terramaricolo, venuti alla luce durante le numerose campagne di scavo.
Da quello che viene definito il “villaggio piccolo” sono stati recuperati materiali in ceramica, tazze e scodelle decorate con le anse cornute tipica di questa civiltà, fusaiole e pesi da telaio, strumenti in selce come punte di freccia o in pietra per macine e macinelli, ma anche oggetti per ornamento personale ricavati da corna di cervo.
Nel “villaggio grande” ampio circa 5 ettari e risalente al XIV sec. a. C., delimitato da un fossato e una doppia palizzata, sono stati trovati numerosi oggetti in bronzo (pugnali, spilloni, punteruoli) e lavorazioni di osso e corno.
Di straordinaria fattura sono alcuni spilloni in corno con terminazione a testa di uccello; questi, come le perle in ambra e quelle in pasta vitrea, sono sicuramente riservati a pochi individui appartenenti ad una élite.
I materiali di questa fase si datano tra la fine del Bronzo medio e la prima parte del Bronzo recente (seconda metà XIV sec.- inizi XIII sec. a.C.).
In una ristretta area sono poi stati ritrovati diversi cavallini fittili e due modellini di ruota, probabile rappresentazione, in materiale modesto, del mito del carro solare, documentato in Europa già nell’età del Bronzo.
Non distante dall’insediamento è stata trovata una piccola necropoli con 4 sepolture a incinerazione, unico rito funebre praticato dalle comunità terramanicole a sud del Po.